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SIRIMAP - Sistemi di rilevamento dell'inquinamento marino da plastiche e successivo recupero-riciclo
SIRIMAP si pone come principale obiettivo la realizzazione di un nuovo sistema di localizzazione in mare di macro, meso e microplastiche mediante l’impiego di piattaforme remote e di prossimità, di sistemi per il campionamento, di metodologie per la loro analisi in situ e in laboratorio e nella messa a punto di opportune strategie di recupero e riciclo. Nel dettaglio il progetto si pone di sviluppare metodologie di analisi dati basate sull’acquisizione di immagini satellitari e sulla loro elaborazione per la mappatura di macro e meso plastiche galleggianti nel Mar Mediterraneo e l’identificazione di zone di accumulo di rifiuti plastici.
Il progetto SPlasH! analizzerà per la prima volta la presenza, l'origine e le dinamiche delle microplastiche nei porti del Programma: Genova, Olbia e Tolone. Lo studio non si occuperà soltanto delle plastiche galleggianti sulla superficie del mare, ma anche delle fibre presenti nella colonna d'acqua e sul fondale. La ricerca consentirà di fornire dati su alcuni aspetti ancora inesplorati:
- comprendere la dinamica delle microplastiche;
- studiare l'afflusso e l'incidenza quantitativa delle varie 'sorgenti' di microplastiche dalla terra ferma al mare e la distribuzione alle varie profondità in zone densamente antropizzate e attive.
I dati forniranno ulteriori elementi – anche alla comunità internazionale - per comprendere meglio come, quando e dove intervenire per ridurre l'impatto di questo crescente inquinamento dell'ambiente marino, tenendo conto della situazione normativa – nazionale e comunitaria - esistente in materia e le sue possibili evoluzioni.
(ANSA) - TORINO, 08 GIU - Monitorare l'inquinamento causato da microplastiche e microfibre nel Mar Mediterraneo.E' nato con questo obiettivo il progetto MicroMar, creato alla fine del 2020 grazie alla collaborazione tra il Politecnico di Torino - con il lavoro svolto dalle ricercatrici Tonia Tommasi e Silvia Fraterrigo Garofalo del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia - l'Eu Joint Research Centre e la biologa ambientale Patrizia Pretto. Al progetto collaborano l'Istituto Oceanografico Scripps di San Diego e l'Università Federico II di Napoli MicroMar si propone di monitorare microplastiche e microfibre nel bacino del Mediterraneo sfruttando un approccio Citizen Science, che punta a coinvolgere i cittadini e le associazioni no-profit nella raccolta dei campioni da analizzare. Il progetto è nato in maniera volontaria, dalla consapevolezza che tutti e tutte possiamo dare una mano per la salvaguardia del mare. Il Politecnico di Torino si occupa del coordinamento e dell'analisi dei campioni inviati dai volontari.
Il progetto LIFE Blue Lakes ha l’obiettivo di ridurre la presenza di microplastiche nei laghi italiani e tedeschi, tramite attività di governance, formazione, informazione e sensibilizzazione.
I partner coinvolti sono impegnati in azioni che si rivolgono ad autorità locali, realtà commerciali, industrie e cittadini residenti in prossimità dei laghi. Scopo del lavoro è sviluppare soluzioni e promuovere processi partecipativi volti all’adozione di buone pratiche, in linea con la strategia europea per le materie plastiche inserita nel processo di transizione verso un’economia circolare.
Il progetto è realizzato con il contributo della Commissione Europea e cofinanziato da PlasticsEurope, Associazione dei produttori di materie plastiche.
Si chiama Cloud of Sea, ed è stato inventato dal designer Matteo Brasili, che grazie a questo progetto si è aggiudicato il premio italiano del James Dyson Award e la menzione d’onore al Ro Plastic Prize. E che ora sta studiando il modo di portarlo sul mercato
Il progetto "MicroPlastic Hunters" vuole sensibilizzare e promuovere un utilizzo responsabile e sostenibile della plastica durante tutto il suo ciclo di vita ed evitare che diventi un rifiuto non gestito aumentando la consapevolezza del ruolo che potremmo avere tutti noi nel modificare questo andamento.